I palazzi romani e l'archivio Caffarelli
Conservazione e valorizzazione della Storia
di Giuseppina Laura Tarantola

Roma, scrigno millenario d’Arte e di Storia, custode ricchissima di civiltà secolari. Misteriosa e segreta, città autorevole, severa e crudele, ma anche materna e protettiva. Al passo con i tempi, viva e duttile con le sue promesse e con le sue ferite, nel profilo di variegata bellezza, specchia nelle acque di un fiume ombroso le sue architetture antiche e moderne, mentre narrano lo scorrere dei tempi.  
Simbolo di storiche identità, il Palazzo è la personificazione di una Stirpe, il volto stesso della Famiglia che lo conduce; è luogo di memoria, di prestigio sociale, dimora di chi afferma il proprio valore nel tempo. Esempi di signorili manufatti architettonici, testimoniano l’influente presenza della nobile Famiglia Caffarelli nella Storia della città e del nostro paese. Molti dei loro membri si sono distinti infatti per notevoli imprese militari e civili; per avere praticato il mecenatismo dando impulso ad iniziative nel vasto campo della cultura, incrementando la cura e il restauro di opere d’Arte. 
Da un intenso e approfondito studio, realizzato per la Tesi di Dottorato dalla giovane e brillante  Laura Santilli, Architetto e Dottore di Ricerca in Storia dell’Architettura, emerge il susseguirsi di uno scenario di grande interesse sulle vicende della Famiglia Caffarelli, e con ulteriori personali letture in merito, ad onor del vero, ho avuto la ventura di scoprire e conoscere storie salienti del nostro passato.                                                                                              Provenienti dall’antica stirpe romana degli Juvenali e dei Parenzi, i Caffarelli annoverano, tra i primi personaggi illustri: Adeodato II, Papa dal 672 al 676. Nella zona sita tra Porta Metronia e San Sebastiano vi è un’iscrizione che così recita: “in bello sacro interfuerunt: notabiles de Urbe. Unde hortus est Papa Adeodatus”, celebrando anche l’esistenza di numerosi autorevoli antenati con cariche di alto prestigio sociale e religioso già dall’inizio del 1100. Tra loro emerge la figura di Giovanni Caffarelli, figlio di Parenzo III, che fu tra l’altro Soprintendente militare della città di Roma. Nel 1374 ebbe come dimora funebre la Chiesa di San Sebastiano divenuta Sacrario per gli “anziani” della Famiglia. Ciò fino a quando nel 1500 venne innalzata, all’interno della Basilica di Santa Maria Sopra Minerva, la sontuosa Cappella Caffarelli, arricchita da marmi pregiati e da un dipinto su tela di Giovan Battista Gaulli detto Il Baciccia: pittore seicentesco, autore dell’immensa volta della Basilica del Gesù.
Nel 1400 il Parco della Caffarella, uno dei maggiori d’Europa per estensione, era stato, a suo tempo, proprietà dei Caffarelli dei quali mantiene oggi soltanto il nome. Nel 1600 fu scelto come soggetto paesaggistico e luogo di scene popolaresche da parte di pittori fiamminghi, olandesi e italiani i quali diedero vita alla Scuola dei Bamboccianti, in aperto contrasto con la pittura ufficiale barocca.     
L’imponente, rinascimentale Palazzo Vidoni Caffarelli del 1515 sorge nel Rione S. Eustachio e apre il suo portone principale su Corso Vittorio Emanuele. Costruito da Lorenzo di Ludovico, detto Lorenzetto su disegni di Raffaello, ingloba l’ala che guarda in Via del Sudario. Sede, nel 1536, dello storico incontro dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo con Papa Paolo III Farnese, fu venduto nel 1816 al Card. Vidoni. Vanta grandi affreschi cinquecenteschi attribuiti a Perin Del Vaga insieme a dipinti del Settecento di artisti romani e una notevole collezione di statue dell’antica Roma. 
Di particolare interesse è il Palazzo Caffarelli al Campidoglio. Dopo la donazione, da parte di Carlo V, del terreno chiamato Monte Caprino (in cambio, pare, dell’ospitalità ricevuta in Via del Sudario durante il soggiorno a Roma), Giovanni Pietro I Caffarelli, paggio dell’Imperatore, vi fece erigere il Palazzo padronale. Nel 1500, seguì da vicino le grandiose soluzioni prospettiche di Piazza del Campidoglio e del Corpo di Facciata dei Musei Capitolini progettate da Michelangelo. Dopo lunghe e circostanziate vicissitudini, nel 1854, i Caffarelli persero la Villa e il Palazzo. Oggi Villa Caffarelli, adibita a nuova sede espositiva dei Musei Capitolini, ospita la mostra dei marmi antichi, greci e romani, dell’enorme e ricca Collezione Torlonia, considerata da Federico Zeri la più importante al mondo. Le recenti iniziative relative all’allestimento e l’apertura al pubblico restano al momento in attesa di nuova programmazione.
Così l’autrice della ricerca storica racconta: “ll Palazzo Rodiani Della Porta Negroni Caffarelli, che si affaccia su Via dei Condotti, con il bel portale d’ingresso, è uno dei palazzi più eleganti della via. Il Prospetto attuale e la conformazione architettonica d’insieme, progetto dell’arch. Francesco Azzurri, risalgono al secolo ottocentesco, sebbene il Palazzo con i primi due piani in elevato fosse già formato in epoca settecentesca. Nelle adiacenze sorge il Palazzo Arconati Della Porta Negroni Caffarelli” prosegue, “collegato al primo attraverso alcuni cortili interni, che si affaccia sulla trasversale Via di Bocca di Leone. La sua fisionomia attuale, fatta eccezione alla sopraelevazione di inizio ‘900, risale alla seconda metà dell’800, sebbene il corpo principale centrale fosse formato già dalla seconda metà del 1600”. Nel 1700, ospitò il prestigioso Atelier del pittore Pompeo Batoni. Di chiara tendenza neoclassica, aggiungo io, accreditato ritrattista, autore di opere a tema sacro e mitologico, viene ricordato per il famosissimo ovale dipinto su rame: “Il cuore di Gesù” posto sull’Altare nella Basilica del Gesù.  
E’ proprio a Palazzo Caffarelli, che nel Febbraio 2018, nasce l’Associazione Culturale Archivio Caffarelli. Fondata dal Duca Giovanni Caffarelli, Presidente, dalla sorella Margaret e dall’architetto Laura Santilli, Vicepresidente, ha come scopo principale la conservazione e la valorizzazione dell’archivio privato e della copiosa documentazione sulla storia secolare della Famiglia. L’iniziativa, curata personalmente dalla Vicepresidente in qualità di Responsabile Scientifico dei progetti portati avanti dall’Associazione, si avvale della collaborazione di professionisti del campo archivistico, archeologico, del restauro, dell’attività grafica, informatica ecc. ottenendo lusinghieri apprezzamenti dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, la quale ha promosso recentemente l’intervento di riordinamento e inventariazione dell’Archivio Caffarelli, di notevole interesse storico.
Nell’ambito delle attività culturali, dal Settembre del 2018 si sono succedute interessanti visite di specifico contenuto storico-artistico, come quelle presso il Parco Archeologico di Ostia Antica, presso la Società Romana di Storia Patria e la visita alla Sala Alessandrina nel complesso di S.Ivo alla Sapienza. Significativo l’accesso all’Archivio Centrale dello Stato che ha ospitato l’Archivio Caffarelli per il progetto di inventariazione. Non ultima l’emozionante visita all’Archivio Segreto Vaticano, ora detto Apostolico per volere di Papa Francesco.
Istituito nel 1612 da Papa Paolo V Camillo Borghese, ha come accesso il vasto Cortile del Belvedere. Primo archivista di Santa Romana Chiesa fu Scipione Caffarelli Borghese, nipote del Pontefice che lo elevò al rango di Cardinale in occasione del Concistoro del 1605.
Grande e avido collezionista d’arte riuscì ad arricchire tale patrimonio di bellezza con opere di pittura e scultura tra le più straordinarie soprattutto del pieno Rinascimento italiano ed oltre. Nelle sale della Galleria Borghese, innalzata nel cuore di Roma, anch’essa tripudio di marmi, stucchi e affreschi di pregio, i nomi dei più illustri Maestri restano quale testimonianza, vanto ed onore del genio creativo dell’uomo.
                                   
Roma, scrigno millenario d’Arte e di Storia, custode ricchissima di civiltà secolari. Misteriosa e segreta, città autorevole, severa e crudele, ma anche materna e protettiva. Al passo con i tempi, viva e duttile con le sue promesse e con le sue ferite, nel profilo di variegata bellezza, specchia nelle acque di un fiume ombroso le sue architetture antiche e moderne, mentre narrano lo scorrere dei tempi.  
Simbolo di storiche identità, il Palazzo è la personificazione di una Stirpe, il volto stesso della Famiglia che lo conduce; è luogo di memoria, di prestigio sociale, dimora di chi afferma il proprio valore nel tempo. Esempi di signorili manufatti architettonici, testimoniano l’influente presenza della nobile Famiglia Caffarelli nella Storia della città e del nostro paese. Molti dei loro membri si sono distinti infatti per notevoli imprese militari e civili; per avere praticato il mecenatismo dando impulso ad iniziative nel vasto campo della cultura, incrementando la cura e il restauro di opere d’Arte. 
Da un intenso e approfondito studio, realizzato per la Tesi di Dottorato dalla giovane e brillante  Laura Santilli, Architetto e Dottore di Ricerca in Storia dell’Architettura, emerge il susseguirsi di uno scenario di grande interesse sulle vicende della Famiglia Caffarelli, e con ulteriori personali letture in merito, ad onor del vero, ho avuto la ventura di scoprire e conoscere storie salienti del nostro passato.                                                                                              Provenienti dall’antica stirpe romana degli Juvenali e dei Parenzi, i Caffarelli annoverano, tra i primi personaggi illustri: Adeodato II, Papa dal 672 al 676. Nella zona sita tra Porta Metronia e San Sebastiano vi è un’iscrizione che così recita: “in bello sacro interfuerunt: notabiles de Urbe. Unde hortus est Papa Adeodatus”, celebrando anche l’esistenza di numerosi autorevoli antenati con cariche di alto prestigio sociale e religioso già dall’inizio del 1100. Tra loro emerge la figura di Giovanni Caffarelli, figlio di Parenzo III, che fu tra l’altro Soprintendente militare della città di Roma. Nel 1374 ebbe come dimora funebre la Chiesa di San Sebastiano divenuta Sacrario per gli “anziani” della Famiglia. Ciò fino a quando nel 1500 venne innalzata, all’interno della Basilica di Santa Maria Sopra Minerva, la sontuosa Cappella Caffarelli, arricchita da marmi pregiati e da un dipinto su tela di Giovan Battista Gaulli detto Il Baciccia: pittore seicentesco, autore dell’immensa volta della Basilica del Gesù.
Nel 1400 il Parco della Caffarella, uno dei maggiori d’Europa per estensione, era stato, a suo tempo, proprietà dei Caffarelli dei quali mantiene oggi soltanto il nome. Nel 1600 fu scelto come soggetto paesaggistico e luogo di scene popolaresche da parte di pittori fiamminghi, olandesi e italiani i quali diedero vita alla Scuola dei Bamboccianti, in aperto contrasto con la pittura ufficiale barocca.     
L’imponente, rinascimentale Palazzo Vidoni Caffarelli del 1515 sorge nel Rione S. Eustachio e apre il suo portone principale su Corso Vittorio Emanuele. Costruito da Lorenzo di Ludovico, detto Lorenzetto su disegni di Raffaello, ingloba l’ala che guarda in Via del Sudario. Sede, nel 1536, dello storico incontro dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo con Papa Paolo III Farnese, fu venduto nel 1816 al Card. Vidoni. Vanta grandi affreschi cinquecenteschi attribuiti a Perin Del Vaga insieme a dipinti del Settecento di artisti romani e una notevole collezione di statue dell’antica Roma. 
Di particolare interesse è il Palazzo Caffarelli al Campidoglio. Dopo la donazione, da parte di Carlo V, del terreno chiamato Monte Caprino (in cambio, pare, dell’ospitalità ricevuta in Via del Sudario durante il soggiorno a Roma), Giovanni Pietro I Caffarelli, paggio dell’Imperatore, vi fece erigere il Palazzo padronale. Nel 1500, seguì da vicino le grandiose soluzioni prospettiche di Piazza del Campidoglio e del Corpo di Facciata dei Musei Capitolini progettate da Michelangelo. Dopo lunghe e circostanziate vicissitudini, nel 1854, i Caffarelli persero la Villa e il Palazzo. Oggi Villa Caffarelli, adibita a nuova sede espositiva dei Musei Capitolini, ospita la mostra dei marmi antichi, greci e romani, dell’enorme e ricca Collezione Torlonia, considerata da Federico Zeri la più importante al mondo. Le recenti iniziative relative all’allestimento e l’apertura al pubblico restano al momento in attesa di nuova programmazione.
Così l’autrice della ricerca storica racconta: “ll Palazzo Rodiani Della Porta Negroni Caffarelli, che si affaccia su Via dei Condotti, con il bel portale d’ingresso, è uno dei palazzi più eleganti della via. Il Prospetto attuale e la conformazione architettonica d’insieme, progetto dell’arch. Francesco Azzurri, risalgono al secolo ottocentesco, sebbene il Palazzo con i primi due piani in elevato fosse già formato in epoca settecentesca. Nelle adiacenze sorge il Palazzo Arconati Della Porta Negroni Caffarelli” prosegue, “collegato al primo attraverso alcuni cortili interni, che si affaccia sulla trasversale Via di Bocca di Leone. La sua fisionomia attuale, fatta eccezione alla sopraelevazione di inizio ‘900, risale alla seconda metà dell’800, sebbene il corpo principale centrale fosse formato già dalla seconda metà del 1600”. Nel 1700, ospitò il prestigioso Atelier del pittore Pompeo Batoni. Di chiara tendenza neoclassica, aggiungo io, accreditato ritrattista, autore di opere a tema sacro e mitologico, viene ricordato per il famosissimo ovale dipinto su rame: “Il cuore di Gesù” posto sull’Altare nella Basilica del Gesù.  
E’ proprio a Palazzo Caffarelli, che nel Febbraio 2018, nasce l’Associazione Culturale Archivio Caffarelli. Fondata dal Duca Giovanni Caffarelli, Presidente, dalla sorella Margaret e dall’architetto Laura Santilli, Vicepresidente, ha come scopo principale la conservazione e la valorizzazione dell’archivio privato e della copiosa documentazione sulla storia secolare della Famiglia. L’iniziativa, curata personalmente dalla Vicepresidente in qualità di Responsabile Scientifico dei progetti portati avanti dall’Associazione, si avvale della collaborazione di professionisti del campo archivistico, archeologico, del restauro, dell’attività grafica, informatica ecc. ottenendo lusinghieri apprezzamenti dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, la quale ha promosso recentemente l’intervento di riordinamento e inventariazione dell’Archivio Caffarelli, di notevole interesse storico.
Nell’ambito delle attività culturali, dal Settembre del 2018 si sono succedute interessanti visite di specifico contenuto storico-artistico, come quelle presso il Parco Archeologico di Ostia Antica, presso la Società Romana di Storia Patria e la visita alla Sala Alessandrina nel complesso di S.Ivo alla Sapienza. Significativo l’accesso all’Archivio Centrale dello Stato che ha ospitato l’Archivio Caffarelli per il progetto di inventariazione. Non ultima l’emozionante visita all’Archivio Segreto Vaticano, ora detto Apostolico per volere di Papa Francesco.
Istituito nel 1612 da Papa Paolo V Camillo Borghese, ha come accesso il vasto Cortile del Belvedere. Primo archivista di Santa Romana Chiesa fu Scipione Caffarelli Borghese, nipote del Pontefice che lo elevò al rango di Cardinale in occasione del Concistoro del 1605.
Grande e avido collezionista d’arte riuscì ad arricchire tale patrimonio di bellezza con opere di pittura e scultura tra le più straordinarie soprattutto del pieno Rinascimento italiano ed oltre. Nelle sale della Galleria Borghese, innalzata nel cuore di Roma, anch’essa tripudio di marmi, stucchi e affreschi di pregio, i nomi dei più illustri Maestri restano quale testimonianza, vanto ed onore del genio creativo dell’uomo.

AIAM.it






 attività 
AIAM Delegazione Lecco

Il Notiziario

A.I.A.M.

ValArte

eventi Medusa Aurea